In quest’estate ancora colpita dalla pandemia e dal timore della nuova variante Delta mi sono concessa una piccola fuga all’estero, questa volta nella mia amata Francia.
La Francia è ormai per me quasi una seconda casa, dopo averci vissuto per molti anni. Decido di approfittare del volo Ryanair per Marsiglia e poi visitare alcune altre località nelle vicinanze. Questa volta il mio viaggio non sarà completamente in solitaria ma solo in parte, mi incontrerò con la mia amica Laure dopo alcuni giorni.
Arrivo a Marsiglia di sera e il primo impatto non è dei migliori. Sulla metro si respira un’atmosfera quasi di pericolo, con gruppi dall’aspetto poco raccomandabile. Arrivo nella zona del Vieux Port, dove si trova il mio appartamento, e anche qui non posso dire di sentirmi in sicurezza. Mi affretto a sistemarmi nel mio alberghetto, da cui uscirò a prendere qualcosa da mangiare nei dintorni.
Colazione sul Vieux Port di Marsiglia
Il giorno seguente mi sveglio di buon ora e vado a fare colazione sul Vieux Port. L’atmosfera è molto piacevole e rilassante. Mi gusto finalmente un buon caffè e un croissant burroso come solo in Francia sanno fare. Mi sento un po’ a casa, mi era proprio mancata questa sensazione.
Dopo colazione faccio un giro a Le Panier, quartiere popolare a ridosso del Vieux Port riqualificato negli ultimi anni, dove si trovano numerosi ristorantini e negozietti caratteristici.
Nel tardo pomeriggio decido di andare a fare un giro verso il Port de Malmousque, una località che mi è stata consigliata dal portiere dell’hotel. Lì potrò farmi un bagno e godere di una bella vista sul porticciolo. Il portiere mi consiglia anche un ristorante provenzale dove mangiare la tradizionale bouillabaisse, Chez Fonfon.
Un bagno al Port de Malmousque
Raggiungo in bus il Port de Malmousque, che si trova a circa un quarto d’ora dal Vieux Port. Lì mi avventuro fra i vicoletti e raggiungo alcune spiaggette rocciose molto affollate in questi giorni di fine luglio. Ci sono comitive di giovani chiassosi ed è quasi impossibile raggiungere l’acqua. Un signore in bicicletta mi consiglia di spostarmi in un’altra caletta meno affollata e si offre di accompagnarmi.
Originario di Marsiglia, vive da molto tempo a Parigi ed è lì di passaggio per visitare la sorella malata. Non gli piace il degrado di Marsiglia e mi racconta come già ai tempi di Luigi XIV gli abitanti di Marsiglia avessero una cattiva reputazione. Mi accompagna in una caletta dove effettivamente c’è una piccola spiaggia sabbiosa ed è più facile riuscire a farsi un bagno. Mi fermo ad ammirare il tramonto molto suggestivo sul porticciolo, ma decido di rinunciare a una tappa Chez Fonfon, decisamente caro e impegnativo per una cena in solitaria. Me ne ritorno verso Marsiglia e mi concedo un ristorantino di pesce nella Place aux Huiles.
Spiaggia e vino rosé in compagnia a Cassis
La mattina successiva faccio alcuni ultimi giri per negozi per poi partire alla volta di Cassis, dove mi incontrerò con Laure. Cassis si trova a circa una mezz’ora di treno da Marsiglia. Qui abbiamo prenotato un appartamentino sulle colline ad alcuni chilometri dal centro del paese e non avendo l’auto gli spostamenti non saranno semplicissimi. Nonostante ciò l’appartamento è molto carino e soprattutto nel residence c’è una bellissima piscina. In frigo ci aspetta un ottimo vin rosé, con cui inauguriamo la serie di aperitivi della vacanza.
Il giorno successivo Laure lavora in smart working da casa e quindi decido di uscire a scoprire Cassis in solitaria. Cammino fino alla fermata della navetta che mi conduce in paese. È venerdì ed è giorno di mercato. La piazza è gremita di gente che compra nelle bancarelle frutta e verdura dai contadini. Ci sono varie bancarelle di formaggi tipici – quanto mi erano mancati! – e non resisto alla tentazione di comprare un buon Saint Marcellin, uno dei miei formaggi francesi preferiti. Un po’ di nostalgia mi assale. Dopo qualche acquisto al mercato decido di sperimentare per qualche ora la spiaggia principale di Cassis. La spiaggia è molto affollata e riesco non senza difficoltà a trovare un angolino libero per stendere il mio telo. Quando mi avvicino all’acqua però vengo ripagata dalle mie difficoltà perché l’acqua è limpidissima e cristallina, oltre che ghiacciata!
Il mio pranzo è a base di Saint Marcellin con baguette in spiaggia. Resto ancora un po’ in paese prima di risalire al residence, dove mi incontrerò con Laure per un bel bagno insieme in piscina all’ora del tramonto.
Il giorno successivo decidiamo di goderci la piscina al mattino e di scendere in paese a Cassis nel pomeriggio per poi restare fuori anche per cena. Facciamo un bel giro del porticciolo e Laure si prende un gelato “all’italiana”. Per cena prenotiamo in un ristorante di pesce con delle buone recensioni che si trova sul porticciolo. Entrambe ordiniamo pesce con verdure. Io prendo un branzino con verdure provenzali, e non rimango delusa.
Il giorno successivo è finalmente quello della visita ai calanchi, le spettacolari falesie che si raggiungono in barca o con delle escursioni a piedi. La navetta vicina al nostro residence ci porta a poca distanza dall’inizio della passeggiata. Raggiungiamo il primo calanque, quello più vicino di Port Miou, per poi proseguire fino al successivo di Port Pin. Purtroppo anche qui l’affollamento è notevole ed il mare è completamente pieno di bagnanti. Ci ripromettiamo di tornare da queste parti fuori stagione per godere al meglio dello spettacolo, che comunque è meraviglioso.
La nostra ultima sera insieme a Cassis è arrivata: domani Laure ripartirà per Lione, mentre io mi concederò la mia ultima giornata a Aix-en-Provence. Ci salutiamo con un aperitivo vista piscina a base di bruschette preparate da Laure e il nostro amato vin rosé Côtes-de-Provence.
Un assaggio provenzale a Aix-en-Provence
Il giorno dopo prendiamo il treno insieme fino a Marsiglia e poi ci salutiamo. Arrivo a Aix-en-Provence nel primo pomeriggio e vengo accolta dal signore che mi ospiterà. È un distinto signore parigino, che si è trasferito con la moglie a Aix negli anni della pensione, come tanti parigini. Per questo Aix-en-Provence è soprannominata un “arrondissement” di Parigi. La mia stanza si trova in un appartamento in centro, in una laterale del Cours Mirabeau, molto comodo per visitare il centro di Aix che comunque è contenuto. Aix-en-Provence, l’antica Acquae Sextiae, è una città di origine romana e fu fondata dal console romano C. Sestio Calvo. È una città dall’inequivocabile aspetto di città provenzale, con gli edifici dai colori caldi e l’atmosfera romantica, ed è piena di fontane come lascia immaginare il suo nome. Alla sera ceno in un simpatico bistrot in una delle piazze centrali.
Sono ormai giunta al momento della partenza, ma ho ancora tutta la giornata per visitare la città e concedermi qualche visita di musei. Al mattino, dopo aver fatto il tampone antigenico, che mi permetterà di rientrare tranquillamente a casa, decido di visitare la cattedrale di Aix. Mentre sorseggio un caffè seduta su un muretto li di fronte, scambio quattro chiacchiere con un signore. Ci mettiamo a parlare delle differenze fra Italia e Francia. Alla fine il signore, di nome André, si offre di farmi da cicerone e mi accompagna a visitare la cattedrale. Mi racconta vari dettagli interessanti e in particolare mi consiglia di prestare attenzione al Trittico del roveto ardente di Nicolas Froment.
Proseguiamo la nostra passeggiata e arriviamo fino al Pavillon de Vendôme. Come mi racconta il mio cicerone, fu costruita dal duca di Vendome per la sua “bella” ed è circondato da un incantevole giardino alla francese. Con il caldo è piacevole refrigerarsi un po’ nel verde del giardino e approfitto per farmi fare qualche foto ritratto.
Nel pomeriggio invece mi dedicherò alla visita di un museo. Decido di visitare il Musée Granet. È uno dei musei più importanti della città e vi è conservata un’importante collezione risalente a varie epoche storiche. Vengo colpita in particolare da alcuni celebri dipinti di Cézanne e di Picasso.
Salgo sul bus che mi conduce in aeroporto a prendere il mio volo in tarda serata. Riparto dalla Francia con una piacevole sensazione. È stato bello tornare dopo tanto tempo e rivederla con occhi diversi. Nonostante ciò mi sono sentita a casa e ho riprovato le emozioni di un tempo, quando ci arrivai per la prima volta da ragazzina, con l’inesperienza e la spensieratezza di quegli anni.