Copenhagen (in solitaria) è sempre una buona idea


Europa, Racconti di viaggio / mercoledì, Gennaio 24th, 2018

Un’esperienza lavorativa terminata – l’ennesima – e si ricomincia con la ricerca di lavoro. Decido di concedermi un regalo: partire per un viaggio in solitaria. Viaggiare è un’attività che mi appassiona e che ho scelto di raccontare nella rubrica I miei viaggi. Il sogno di viaggiare da sola, per muovermi con le mie gambe in una città sconosciuta e scoprire come ci si sente, ce l’ho da tempo. Prenoto un volo Ryanair ed eccomi in viaggio. Scelgo Copenhagen, in parte per i prezzi convenienti ma anche perché le città del nord mi affascinano da sempre.

Primo giorno alla scoperta della città

Il primo giorno mi sveglio non senza difficoltà. A inizio gennaio le giornate sono molto brevi – fa giorno verso le 8:30 e intorno alle 16:00 è già buio. In più il cielo è sempre piuttosto nuvoloso e la luce filtra fiocamente dalle finestre. Decido di avventurarmi senza una meta precisa, scoprire la città e le sensazioni che affiorano. Il meteo non è dei migliori, inizia presto a piovere e non ho con me un ombrello («che sciocca», mi dico, «avrei dovuto portarlo in una città come Copenhagen!»). Dopo un senso di spaesamento iniziale, ben presto vengo colta da una sensazione diversa, di splendida libertà.

Attraverso il quartiere Strøget, una delle zone più centrali e vie dello shopping, giungo dalle parti del castello Rosenborg Slot. Mi avventuro all’interno e inizio a scattare foto degli oggetti. Per un attimo mi ritrovo immersa nella magia d’altri tempi. In quelle stanze sono conservate le collezioni di ceramiche e gli oggetti di vetro appartenuti alla monarchia danese. Visito anche la sala del Tesoro, scintillante grazie ai gioielli e alle corone.  Il tempo scorre veloce all’interno del castello, sono già le 16:00 ed è orario di chiusura. Ha smesso di piovere e finalmente posso scattare qualche foto all’esterno. Il freddo è pungente e il vento sferza forte nell’aria, perciò muovermi a piedi per la città non è fra le attività più piacevoli. 

Nyhavn e la gita dei canali in barca

Il secondo giorno decido di farmi un giro su uno degli autobus rossi che accompagnano i turisti. È confortevole viaggiare al caldo e mi permette di raggiungere le attrattive principali della città. In più una simpatica vocina multilingue racconta qualche curiosità sui monumenti più famosi. Intravedo la città con i suoi canali, i suoi palazzi dal design moderno; Copenhagen con le sue biciclette che sfrecciano e i suoi ciclisti, di ogni età e categoria sociale. Decido di scendere alla fermata Nyhavn (l’antico porto), dove farò un tour dei canali in battello. Qui riconosco la celebre immagine delle case in stile olandese da cartolina.

Un cigno grigio nuota nel canale, cibandosi di filamenti di piante acquatiche che affiorano in superficie, ma rivolge spesso il suo sguardo in direzione dei turisti, speranzoso di ricevere qualche avanzo di cibo. Finalmente il piccolo battello è pronto per partire e attraversa uno dei quartieri residenziali più lussuosi di Copenhagen. Poi supera un porticciolo allestito dagli abitanti di Christiania, soprannominato Pirate Harbor. La barca ci conduce fino alla famosa statua della Sirenetta, che però vista da lì è un po’ una delusione. Ci tornerò certamente per ammirarla da un’altra prospettiva.

Un paio di orecchini nuovi e la visita al museo di design

Dopo un’oretta circa rientro dal tour e mi avventuro nei quartieri limitrofi a Nyhavn. Entro in un negozietto di gioielli molto grazioso che si trova al piano interrato, come numerose attività commerciali a Copenhagen. Qui faccio amicizia con la creatrice di gioielli, una donna molto cordiale ed espansiva (cosa piuttosto insolita per i danesi) che mi racconta di aver studiato Design a Londra e vissuto lì per un periodo. Non resisto ad un piccolo acquisto.

Nello stesso quartiere si trova anche il Designmuseum Denmark che celebra il famoso design danese. Decido di visitarlo. Nella prima sala del museo scopro come sia stata fondamentale l’influenza del Giappone sulla cultura del design danese; evidenti risultano le analogie fra gli oggetti giapponesi e gli oggetti di design di inizio ’900. Proseguo la visita del museo e rimango affascinata anche da una sala dedicata alla moda, dove sono esposti gli abiti dello stilista Erik Mortensen.

Una pedalata fino alla statua della sirenetta

Il giorno successivo mi decido finalmente a noleggiare una bicicletta e sentirmi così una vera local. Il freddo è notevole, ma non posso rinunciare a questa esperienza. Attraverso i ponti ciclabili e Nyhavn fino a raggiungere la popolare statua della Sirenetta. Qui insieme ad un’infinità di turisti mi fermo a scattare un po’ di foto. Il volto della sirenetta è malinconico e nei suoi occhi si legge il desiderio di coronare il sogno d’amore con il suo principe terreno, come dal celebre racconto di Andersen. Mi decido a ripartire ma il vento soffia forte gelido e dopo poco sento la necessità di rifugiarmi al caldo dentro a un café (come accade circa ogni due ore durante questo viaggio!).

Ultimo giorno: Giardino Botanico e mercato coperto Torvehallerne

È ormai giunto l’ultimo giorno, avrei ancora tanto da visitare ma il tempo è limitato e quindi scelgo una meta romantica che mi incuriosisce dall’inizio di questo viaggio: il Botanisk Have (Giardino Botanico). Mi faccio strada all’interno della caratteristica Palmehuset di fine ’800, una grande serra con piante tropicali e in cui posso finalmente riscaldarmi. Suggestiva l’esperienza di salire le scalette a chiocciola e osservare la vegetazione dall’alto.

All’ora di pranzo attraverso il mercato coperto Torvehallerne, dove assaggio un ottimo cappuccino e un tortino di pesce. Termino la giornata concedendomi un po’ di shopping. Approfitto dei saldi dato che Copenhagen non è di certo a buon mercato.

Souvenir dalla Danimarca: quello che ho imparato da questo viaggio

Rientro soddisfatta di aver visitato una città così affascinante per i suoi paesaggi, ma allo stesso tempo rassicurante per il suo ordine composto. Seppure per pochi giorni ho respirato una sensazione di fiducia nel futuro, di calma generata da un sistema dove le cose funzionano. Girando per le strade ho visto tante mamme che portavano a spasso carrozzine. Donne giovani e dal volto rilassato, ben diverse dalle mamme di oggi in Italia. Ho conosciuto una coppia di giovani italiani che come tanti altri sono scappati qui alla ricerca di opportunità migliori. Inoltre la possibilità di potersi spostare ovunque in bicicletta è qualcosa a cui ogni città e soprattutto ogni cittadino dovrebbe ambire.

Rientro con la sensazione che sarebbe utile per tutti gli Italiani – e forse per primi a molti politici – farsi un giro in una città come Copenhagen. Per rendersi conto di come le cose potrebbero essere, se un po’ tutti avessimo l’ambizione di farle cambiare.

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10 Replies to “Copenhagen (in solitaria) è sempre una buona idea”

    1. Grazie! Sì Copenhagen è davvero splendida. Io ci sono stata in inverno ma mi piacerebbe tornarci in primavera o d’estate!

  1. Per me Copenaghen è la città piu bella d’Europa. Lo so che si dice sempre Parigi o Londra, ma Copenaghen per me è unica. Sarà che è stato il mio primo viaggio all’estero da sola, sarà per l’atmosfera nordica, sarà per mille cose, ma è una città che rimane nel cuore. E dopo il tuo post mi hai fatto venir la voglia di ritornarci ancora, dopo tanti tanti anni.

  2. Non ho mai provato un viaggio in solitaria, pessima idea !! Adesso ho 3 bambini piccoli e viaggio con la famiglia, ma più avanti mi piacerebbe emozionarmi con un viaggio “tutto mio”, iniziando magari proprio da questa affascinante città 🙂

  3. Che bello questo post. Per due motivi: il primo è che Copenhagen è una città molto bella che mi piacerebbe visitare di nuovo. Il secondo è che col tuo racconto mi hai fatto venire voglia di viaggiare anche da sola (Cosa che finora ho fatto solo per lavoro e mai per piacere).

  4. Purtroppo non ci sono mai stata, ma è tra le mete che ho segnato nel mio “foglietto dei viaggi”.
    Ammiro la tua forza di volontà e nel coraggio di partire da sola. Più e più volte mi sono detta “Elena parti…stacca la spina” ma alla fine la cosa mi risulta sempre difficile.

  5. Sogno Copenaghen da anni ma quello che mi ha colpito di più è l’idea del viaggio in solitaria. Per ora l’ho fatto solo per lavoro ma quello è diverso. È da un po’ che ci sto pensando e forse qualche giorno in una capitale può essere una buona occasione.

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